Cinque partite senza giocare (e di mezzo anche l’influenza): dopo la sosta, Zima vuole uscire da un periodo in ombra
È da un mese e mezzo che David Zima non vede il campo. Entrò nel finale della partita contro il Venezia, mise nelle gambe diciannove minuti. Era il 12 febbraio. Da lì in poi, il difensore classe 2000 è rimasto sempre in panchina o al massimo a casa, con l’influenza, come nella sfida interna contro l’Inter. Al suo posto ha giocato Djidji, principalmente, ma a sorpresa si è ritagliato un posto anche Izzo, nel ruolo di centrale di destra della linea a tre. Ed è successo sia nel finale della partita contro i nerazzurri, in cui appunto Zima non c’era, sia a Genova, dove mancava Djidji per infortunio e il 6 era in lizza per giocare, ma è stato escluso di nuovo. La sua rincorsa parte da qui, dal secondo periodo d’ombra dei suoi sette mesi al Torino.
Zima e quella ricorrenza contro la Salernitana
Già, perché Juric non ha mai esitato a gettarlo nella mischia. E la ricorrenza c’è: l’esordio arrivò proprio contro la Salernitana, all’andata. Zima giocò tutta la partita e impressionò per sicurezza e intraprendenza. Lo si rivide nel derby, quattro giornate dopo. Anche lì, fu titolare e tenne botta. Poi, le cinque panchine consecutive tra la trasferta di Napoli e quella di La Spezia, un intervallo di assenza dal campo eguagliato al “Ferraris”.
Molto dipende da Djidji
Anche sabato prossimo, all’Arechi, Zima arriverà da cinque partite senza scendere in campo. Troppo facile cercare nella ricorrenza l’indizio di un nuovo inizio, certo è che il 6 potrebbe avere una chance, qualora Djidji ancora non fosse al meglio. Il 26 è in recupero e dovrebbe rientrare tra i convocati, ma è da vedere se Juric lo rischierà dal primo minuto. Il difensore ceco, convocato in Nazionale durante questa sosta e appena escluso dai Mondiali dopo la sconfitta contro la Svezia, dovrà tenere d’occhio anche la concorrenza di Izzo. Un fattore gioca a suo favore: il tecnico potrebbe aver interesse, in questo finale di campionato, a far giocare di più i giovani in rampa di lancio per la prossima stagione (oltre a Zima anche Ricci o Seck, ad esempio), in modo da testarli maggiormente rispetto a quanto fatto finora. Il 6 spera di avere spazio.